La Regione Autonoma Sardegna ha promosso per l'anno 2010 l'insegnamento della lingua e della cultura sarda in alcuni importanti atenei dell'Unione Europea. L'università cattolica Pázmány Péter di Piliscsaba (Budapest, Ungheria) ha ospitato, sotto la direzione del prof. Domokos György, un ciclo di lezioni tenute dai prof. Armando Nuzzo, Giovanni Lupinu e dal dr. Leonardo Carriero. Tale esperienza ha reso necessaria la creazione di questo sito per aggiornare studenti e professori sulle iniziative in atto, per fornire il materiale didattico utilizzato nel corso e creare una rete di contatti il cui scopo finale sia quello di condividere idee, informazioni e studi sul patrimonio linguistico e storico della Sardegna.
In Sardegna, lingua e territorio non coincidono: oltre a "sa limba" propriamente detta sono presenti infatti altre varietà e parlate di origine alloglotta quali il catalano di Alghero, il gallurese e il sassarese (che sono considerate varietà-ponte con il corso) e il tabarchino, dialetto di origine genovese parlato a Carloforte dai discendenti di coloni liguri provenienti dall'isola di Tabarca (Tunisia). All'interno della lingua sarda si distinguono numerose varianti e pronunce sulle quali i linguisti e gli storici dei fenomeni linguistici da tempo cercano di mettere ordine. L'orientamento prevalente dei linguisti è quello di individuare due macro-aree di dialetti, una centro-settentrionale (o logudorese) e l'altra meridionale (o campidanese) che si suddividono a loro volta (a seconda della scuola di studi) in diverse aree sottostanti (come quella barbaricina e quella "di confine" arborense). In realtà ogni paese parla la sua variante locale. Da tempo politici e studiosi cercano l'accordo per stabilire quale sia la forma scritta ufficiale per il sardo. È di pochi mesi fa la proposta della Regione per una Limba Sarda Comuna, redatta da una commissione di esperti.
"La nostra priorità è la salvaguardia della lingua. Si può ancora salvare il sardo in Sardegna. Si può ancora farne una "lingua normale", a fianco dell'italiano e dell'inglese che, a vario titolo fanno parte, del nostro patrimonio linguistico. Il sardo come lingua dell’identità storica e attuale, l'italiano come lingua dell’unità nazionale, l’inglese quale lingua di comunicazione che ci apre al mondo". Lo ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Sergio Milia, aprendo a Fonni i lavori della Conferenza regionale della Lingua sarda, il 9 Dicembre 2010.
Procurade 'e moderare
Procurad'e moderare,
Barones, sa tirannia, Ca si no, pro vida mia, Torrades a pe’ in terra! Decclarada es' gia sa gherra Contra de sa prepotentzia, Incomintza' sa passensia In su pobulu a mancare. Poveros de sas biddas, Trabagliade, trabagliade Pro muntennere in zittade Tantos caddos de istalla, A bois lassan sa pazza, Ch’issos regoglin su ranu: E pensan sero e manzanu Solamente a ingrassare. Si no, calchi die a mossu Bo nde segade' su didu: Como ch'e' su filu ordidu A bois toccat a tessere; Minzi chi poi det essere Tardu s'arrepentimentu; Cando si pesa’ su bentu Es prezisu su ‘entulare. Cando si pesa’ su ‘entu Es prezisu bentulare. Barones, sa tirannia, Procurad'e moderare. |
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